domenica 15 aprile 2007

INTRODUZIONE ALLA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA


CITTA'

E’ stato proprio nel tema della città che sono riuscita a “ricucire” tutte le tessere del mosaico che abbiamo trattato finora.

Alla nuova era dell’informazione corrisponde una città nuova, la città dell’informazione, dove spazio e tempo cambiano radicalmente significato e tendono al reciproco annullamento.
Nell’era digitale ci troviamo in una dimensione che relativizza lo spazio e, conseguentemente, il tempo. Una città in cui lo spazio esiste e non esiste è la città in cui convivono tanti mondi paralleli, dove compaiono passagi, spiragli, proiezioni e salti. Si afferma il concetto d’istantaneità che diventa concreto grazie a quello di rete; la compresenza delle differenti possibilità, la simultaneità dei processi: la città assomiglia sempre di più ad un grande sistema nervoso che analizza dati provenienti da diversi luoghi e distribuisce informazioni a molte sedi remote; un computer a grande scala che assume, trasmette, elabora informazioni. “Le reti diffondono, personalizzano, combinano e invocano processi complessi, stratificati e ibridi di vita e di progettazione. Insomma digitalizzano la realtà” (A. Saggio).



Forse siamo ancora lontani da un modello così articolato, ma non c’è dubbio sulla direzione da intraprendere. L’architettura nella città si rivela attraverso il sistema del DRIVING FORCE: il progetto diventa combinazione delle diverse attività, si tramuta in una grande infrastruttura che annulla la “tipologia” pur seguendo la volontà precisa di arrivare a una prefigurata caratterizzazione contestualizzata. Ma come sarebbe ipotizzabile tutto questo senza la nascita delle nuove tecniche che simulano la complessità nell’elaborazione dei progetti? O ancora come sarebbe possibile pensare a edifici “vivi” e reagenti senza la strutturazione di un nuovo paesaggio mentale basatoi sulle INTERCONNESIONI dinamiche?